TERAMO – La Provincia di Teramo non ha tratto benefici dal maxiemendamento alla legge di stabilità passato in Senato. Come una scure, inesorable e fatale, il Governo ha disposto un ulteriore taglio di 3,7 milioni di euro per l’Ente teramano: il presidente Valter Catarra ha subito riunito gli assessori e i dirigenti per studiare correttivi, sempre più impossibili per un bilancio che non ha più gambe per camminare. «Ormai è cristallino che questo Governo Andremo avanti? Il 75 per cento della province probabilmente non risucirà a chiudere i bilanci. Con un altro taglio di questo tenore significa che siamo a rischio pagamenti degli stipendi..». Questo taglio di fondi comporteranno «una dimunizione dei servizi e penso ai centri per l’impiego o a Teramo lavoro o a servizi all’interno di altri settori, come al Genio civile. Certo è che deve esser cristallino per tutti che le responsabilitò di questo Governo sono immense: hanno rovinato il territorio e lo stanno rovinando ancora, continuando con una pervicacia che è incomprensibile». Dunque stpendi a rischio? «Adesso non vorrei fare del terrorismo, perchè non è il momento. Intanto per la cassa cercheremo di ottenere dal Governo quello che ci spetta: vantiamo un credito di 13 milioni di euro e adesso faremo un decreto ingiuntivo di pagamento e ce li dovranno dare; abbiamo altre risorse, circa 3 milioni di euro, e con queste copriremo i problemi di cassa nei confronti dei lavoratori e dei fornitori di servizi (le imprese vantano pagamenti arretrati per 3 mln di euro, ndr). Ce la faremo? Sarà dura, dubito che non solo la Provincia di Teramo ma anche la gran parte delle altre avranno enormi difficoltà».
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